Buon articolo su Auto d'Epoca luglio/agosto 2022

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Faber
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Buon articolo su Auto d'Epoca luglio/agosto 2022

#1

Messaggio da Faber »

Ciao a tutti,
ho fatto una scansione dell'articolo apparso su Auto d'Epoca questo mese: chi non ha potuto trovarlo in edicola gradirà ;-)
Auto d'Epoca n.8-2022 - Alfa Romeo Montreal.pdf
(3.26 MiB) Scaricato 84 volte

Fred aveva fatto un paio di precisazioni che riporto:
le vetture di produzione furono messe in commercio già nel 1971, le prime senza spoiler, senza aria condizionata né vetri elettrici (come la mia BO, immatricolata e venduta nel luglio di quell’anno) ed il numero totale più accreditato è di 3.925 esemplari.
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JohnnyBravo
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Re: Buon articolo su Auto d'Epoca luglio/agosto 2022

#2

Messaggio da JohnnyBravo »

Grazie Fabrizio, non l'avevo letto
La vita è un viaggio, e allora perché non farlo in prima classe?
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Filarete
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Re: Buon articolo su Auto d'Epoca luglio/agosto 2022

#3

Messaggio da Filarete »

Finalmente un articolo ben fatto.
Se vogliamo cercare il pelo nell'uovo...dire che la frenata della montreal non è problematica nemmeno ai giorni nostri mi sembra troppo semplicistico e potrebbe portare qualche improvvisato guidatore a tamponare chi lo precede.

Meglio dire: frenata molto equilibrata, la montreal non sbanda neanche se schiacci il pedale del freno ai 160...non scoda in decelerazioni improvvise e importanti (al limite della strisciata degli pneumatici) ma benchè nel '71 avesse lo spazio di arresto tra i 100 km/h e 0 tra i migliori della categoria supercar, 51 metri, oggigiorno questa prestazione è semplicemente imbarazzante.

Conclusione: chi non vuole cambiare lo scudo spesso e/ o far visita al proprio carrozziere... raddoppi la distanza di sicurezza che tiene abitualmente con la "moderna" da chi lo precede.
Paradossalmente (a maggior ragione) alle basse/medie velocità...
"All' Alfa sanno fare i guanti alle mosche". E. Ferrari
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Adriano
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Re: Buon articolo su Auto d'Epoca luglio/agosto 2022

#4

Messaggio da Adriano »

Con tutto il dovuto rispetto per le opinioni altrui, mi permetto di dissentire. L'articolo è scritto in uno stile approssimativo, è pieno di refusi, parole mancanti, concetti espressi in maniera contorta. Non rileva il fatto che scrivendo di motori non è necessario essere stilisticamente perfetti. Non è così, perché quando si scrive per professione bisogna farlo dignitosamente, a prescindere dall’argomento, bisogna essere chiari nell’esposizione. E sopratutto rileggere e correggere le bozze, in modo da evitare di infastidire il lettore con un numero elevato di refusi che rendono il testo sciatto e dilettantesco. Non è come scrivere frettolosamente su un forum o su una chat da un cellulare, è tutt’altra faccenda: è professione.

Passando alla tecnica, l’articolo è inutilmente agiografico ed eccessivamente celebrativo. Perfino i notissimi difetti della Montreal, come fa notare Francesco a proposito del sistema frenante, diventano la norma o addirittura pregi. Perfino la Spica è un prodotto d’eccezione che però stranamente non è stato utilizzato su nessun altro modello (salvo le GT America per motivi di omologazione) e non ha avuto alcun seguito produttivo. La parte più assurda è quella che riguarda i presunti successi sportivi, come il 42º tempo in prova (con successivo ritiro in corsa) e la lunga sequela di rotture per trasmissioni triturate. Siamo alla pura invenzione di successi sportivi mai avvenuti.

Ovviamente non conosco la Montreal come Francesco e altri maestri dell’argomento, non l’ho mai guidata, ci sono stato solo una volta da passeggero, scarrozzato gentilmente da Giovanni ma da oltre dieci anni leggo dell’argomento e sono pareri qualificati di Francesco, di Fred, di Giovanni, di Roberto. Tutta gente che la conosce molto bene. Per non parlare delle numerose chiacchierate sul tema fatte in varie occasioni. La Montreal è un ibrido che ha sofferto in fase di gestazione che è stata incredibilmente lunga e tormentata, piena di ripensamenti, un flop commerciale clamoroso, perchè anacronistica in moltissimi particolari, quando è finalmente pervenuta alla produzione di serie. Impietoso il confronto con le sportive tedesche coeve. Certo la meccanica ha il suo bel fascino ma un motore pieno di meriti è stato contestualizzato in maniera catastrofica, inserito in un collage cervellotico. Poi possiamo pure amare alla follia le TVR che non hanno mai brillato per affidabilità, le Facel Vega o altre sportive di poco successo e di breve durata. Al cuore non si comanda ma un articolo tecnico deve essere scritto in una lingua comprensibile ed avere un minimo di credibilità.

Passo all’analisi del testo:

Primo refuso
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Secondo refuso:
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Terzo:
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Quarto, concordanze e manca “[si] erano rese necessarie”
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Dopo “diurno” un punto seguito da due punti non si sa perché. Discutibile “deputati” a sollevare (e non anche abbassare), successivo ulteriore refuso.
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Manca la parola “pneumatici” dopo abbinati.
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Refuso:
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Refuso:
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Portello
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Re: Buon articolo su Auto d'Epoca luglio/agosto 2022

#5

Messaggio da Portello »

Grazie Adriano,
pensavo che solo l'ASI risparmiasse sui correttori di bozze, invece...
Aggiungo agli orrori rilevati da Adriano anche il fatto che si parla di raggio (!!!) 14" a proposito dei cerchi (abominio!).

A proposito di Lei, invece, non so nulla se non quanto appreso su questo forum e durante i nostri NR.
Vorrei però "equilibrare" la severità di Adriano sul prodotto, ricordando la prova su strada di Quattroruote dell'epoca.
In generale il giudizio è positivo: la macchina é potente, veloce, grande stradista con ottime doti di tenuta, il tutto va considerato nell'epoca di produzione.
E' vero che si tratta di una Giulia con un V8 da 200 cavalli. Considerato che il prototipo era spinto da un motore con circa la metà della potenza, questo cambio all'asse anteriore non poteva essere indolore e infatti la Montreal non ha nulla della sportività di un GT Veloce.
______
Portello
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Adriano
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Re: Buon articolo su Auto d'Epoca luglio/agosto 2022

#6

Messaggio da Adriano »

Non sono stato particolarmente severo ma immagino che tutti gli Alfisti siano inaspriti di fronte all’occasione persa. L’infinita gestazione, piena di ripensamenti, indugi, errori, scelte sbagliate, ha portato a quello che ho definito un ibrido cioè una meccanica notevole connessa con un telaio sbagliato. La scelta del motore era coraggiosa ed estrema, senza compromessi. Il resto un ripiegamento indegno della Casa. Quindi un gran peccato.

Con tutte le crisi petrolifere possibili, i concorrenti hanno continuato a costruire Granturismo, come mai? La Montreal era il top di gamma, la bandiera, il fiore all’occhiello dell’Alfa. Non era necessario guadagnarci. Trainava tutta la produzione. Dati i numeri di costruzione, le eventuali perdite che generava erano così gravi? Non poteva essere intesa anche come operazione promozionale? Bugatti docet.

Costruire supercar da zero è molto difficile, ne sa qualcosa Pagani, ma l’Alfa partiva con il vantaggio di un blasone famosissimo. Poteva tirare fuori dal nulla questo ed altro che tutto il mondo ne parlava. Si può partire col piede sbagliato ma si può pure fare sviluppo, le macchina andava portata al limite dei tre litri e pure oltre, il telaio doveva essere adeguato come sospensioni e sistema frenante.

Se mai il problema era la carrozzeria, già datata quando la macchina è andata in produzione e completamente stravolta nelle proporzioni rispetto al prototipo. Non si sa che possibilità ci fossero di modernizzarla. Se ci dobbiamo basare sulle reinterpretazioni odierne del tema Montreal, non era facile, infatti nessuna di queste mi è parsa convincente. Ma forse Bertone sarebbe stato in grado. Il resto era perfettamente alla portata della Casa. E col tempo pure la Montreal avrebbe potuto diventare un modello di successo e rendere.

Quindi la mia, più che severità, è rabbia per ciò che poteva essere fatto e non è stato fatto e la nostra storia nazionale è disseminata di occasioni perse in tutti i campi. Ci manca la costanza, la determinazione.

Che le critiche del tempo fossero favorevoli si spiega facilmente: la Montreal faceva scena ed aveva una potenza all’epoca non certo usuale, poteva tenere medie elevate, come hanno testimoniato le prove condotte. Ma noi, che vediamo la storia nel suo complesso e possiamo individuare chiaramente gli errori commessi, ci possiamo rendere conto con disappunto di come siano andate le cose e di quanto diversamente avrebbero potuto andare. E non è senno di poi, è consapevolezza per le grandi potenzialità della casa e della meccanica.

Se ti chiami Alfa Romeo non puoi dire: abbiamo fatto una Granturismo ma da autostrada, non da misto e, per carità, soprattutto non in discesa. Non regge. Sopratutto se hai costruto berline da famiglia che davano filo da torcere a macchine molto più sportive, almeno sulla carta. Pure la Maserati faceva sportive eleganti e comode che certo non competevano con le Ferrari in prestazioni pure, però la telaistica era comunque dignitosa, sospensioni e freni c’erano.

Mancano i pareri dei montrealisti che però, per ragioni di cuore, non saranno spassionati. A parte Roberto che è sempre molto obiettivo.

Comunque che l’articolo sia molto carente mi pare incontestabile. E non solo per i refusi. Ringrazio comunque l’amico che lo ha postato alimentando la vexata quaestio: Montreal sì Montreal no.
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Filarete
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Re: Buon articolo su Auto d'Epoca luglio/agosto 2022

#7

Messaggio da Filarete »

Il concetto che non sono riuscito ad esprimere o meglio che ho espresso male sarebbe dovuto essere stato questo:

Finalmente un articolo che è fatto molto meglio di tutti quelli stampati negli ultimi quindici anni...

Perchè secondo me descrive al 90% le sensazioni percepite da chi ha guidato la montreal settimanalmente per un decennio.

Non sono volutamente entrato nel giudizio "letterario/grammaticale" forse per la mia indole bonaria ma soprattutto perchè ho focalizzato la lettura sul resto.


Adriano non ha dato un giudizio severo (a mio parere) ma molto equilibrato, proprio perchè ha fatto una sintesi di tutto quello che ha letto sul "noto argomento" :-) sia su questo forum che (soprattutto) su Vecchiemonelle... aggiungendo considerazioni personali condivisibili.


P.S. Ringrazio anch'io Fabrizio per averci dato l'opportunità di discutere come ai vecchi tempi ;-)
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Adriano
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Re: Buon articolo su Auto d'Epoca luglio/agosto 2022

#8

Messaggio da Adriano »

Ringrazio Francesco per l’apprezzamento, in realtà mi avete fatto talmente una capa tanta con la Montreal e le sue caratteristiche che, pure senza volerlo, ho assorbito “per osmosi” un’infinità di nozioni. Manco fossi stato fissato con questo modello che non mi ha mai particolarmente interessato perché uno dei rarissimi di casa Alfa che non è passato, come tutti gli altri, dalle strade alle piste. Il che secondo me è la qualità maggiore delle Alfa. Anche se ai tempi era normale vedere modelli comunissimi, anche Lancia o Fiat, partecipare a competizioni, anche famose, come il Montecarlo.

Rianimare la polemica ha fatto piacere anche a me, perché mi mancano parecchio le belle discussioni di VM. Che erano molto più ampie e profonde di qualsiasi chat. E soprattutto restavano e si potevano ritrovare e rileggere facilmente. Avere a disposizione il vecchio archivio è stata veramente una gran fortuna e sarebbe stato un delitto perderlo, ci penso spesso, perché ci sono anni e anni della nostra vita ed è bello ripercorrere pensieri, opinioni e immagini. E bisogna esserne tutti grati a coloro che si sono prodigati per questo, rendendo facilmente accessibile a tutti un archivio interessantissimo e ormai anche datato, con tutto il fascino che ne consegue. E tanto per cambiare ciò finisce per provocare nostalgia per i tempi passati e per un mondo che nel frattempo è paurosamente peggiorato da tutti i punti di vista, rendendoci tutti preoccupati e in continua apprensione per il domani.
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scrambler
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Re: Buon articolo su Auto d'Epoca luglio/agosto 2022

#9

Messaggio da scrambler »

Ieri a Bobbio alla conferenza in cui si parlava di Giulia Alfetta e Alfasud è riemerso palesemente l'incrocio fra la politica che cercava consensi i tanti soldi pubblici e i manager che cercavano di dare un colpo al cerchio e uno alla botte oppure si dimettevano. Che siano riusciti a fare quello che hanno fatto sa di miracoloso, rimane il rammarico di cosa sarebbe potuto accadere se fossero riusciti a fare io loro lavoro....
Saluti a tutti
Fabio Scrambler
Bus de cul aiutas......
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JohnnyBravo
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Re: Buon articolo su Auto d'Epoca luglio/agosto 2022

#10

Messaggio da JohnnyBravo »

Bene, ogni tanto il forum esce dallo stato catatonico :-)
Condivido appieno l'intervento di Adriano, nonostante io sia montrealista (anche se non certo della prima ora) non posso dire che sia un'auto riuscita e molto piacevole da guidare.
L'ho presa d'impeto perché fin da giovane la vedevo sui giornali e mi è sempre piaciuta, e solo dopo averla avuta me ho capito i limiti e i pregi, perché a sentire i proprietari fissati non c'è auto migliore, non è così.
Nonostante mi piaccia ancora molto esteticamente, per usarla come si deve ho sostituito le pinze dei freni perchè tutte le volte che mi capitava una frenata di emergenza me la facevo sotto.
D'accordo è una macchina pensata negli anni sessanta e allora erano così, ma la mia Cadillac del 57 con i tamburi frena forse meglio (forse...).
La Spica è un vero gioiello della meccanica, ma troppo complicato per il meccanico comune che era abituato a regolare a orecchio i carburatori con un cacciavite.
Forse avrebbero dovuto pensare all'iniezione elettronica che in quegli anni era già disponibile (Bosch), forse, forse forse, col senno di poi è sempre facile giudicare.
Lo sterzo è pesante, guido con il sedile tutto indietro e ho ancora le ginocchia che toccano il volante. Insomma mi piace ma come ho detto non è una macchina piacevole da guidare.
Non per nulla quando voglio divertirmi uso la Delta Integrale... :D
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